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...... Traduzioni

Non sempre ci si rende conto di quanto sia importante, meglio fondamentale, la traduzione di un opera letteraria. Questo aspetto viene normalmente dato per scontato, trascurato e spesso ignorato. Infatti, se ci si fa caso, nelle citazioni di un brano letterario, quasi mai  si indica il nome di chi l'ha tradotto, sia perché ritenuto un dato irrilevante, sia perché spesso ignorato anche dall'autore della citazione.
Dell'importanza della traduzione ci se ne rende conto quando ci capita di rileggere un’opera che conosciamo bene e alla quale siamo particolarmente affezionati, in una nuova edizione, con una traduzione diversa da quella del nostro vecchio libro. E’ davvero difficile rimanere indifferenti al cambio di traduzione.
A volte si resta piacevolmente stupiti da diversi passaggi che ci appaiono più freschi, efficaci e naturali rispetto a quelli che ricordavamo. A volte al contrario proviamo un vero e proprio fastidio verso una prosa che ci sembra immiserire, se non rovinare, l’immaginario da noi ormai associato a quei brani. In questo caso diventa inevitabile dover accantonare subito quell’edizione nuova e andare a riprendersi il nostro vecchio libro, correndo a controllare che quei passaggi che ricordavamo con tanta partecipazione, siano ancora lì immutati.
Specie per i romanzi, bisognerebbe che il traduttore, oltre che un bravo interprete, fosse anche lui stesso un romanziere o comunque un ottimo scrittore, capace di realizzare una nuova prosa che - a costo di allontanarsi anche molto dalla traduzione letterale - abbia una scorrevolezza, naturalezza e musicalità tale da ricreare nella nuova lingua il pathos dei brani originali.
Nell’esempio che segue si confrontano sette traduttori che si sono cimentati nella restituzione in italiano della “Linea d’ombra” di Conrad. In particolare si prende in considerazione il celeberrimo incipit di quell’opera. Un brano effettivamente stupendo che  però, se tradotto alla lettera e senza immaginazione, si immiserisce, fino a scadere nel didascalico, perdendo gran parte del suo pregio.
In questo caso per chi, da sempre, ha letto quel brano nella traduzione di Gianni Celati, davvero eccellente ed talmente efficace da rasentare la perfezione - ammesso che in materia di traduzioni si possa usare questo termine - tutte le altre sei versioni appaiono, quale più, quale meno, notevolmente inadeguate e certi passaggi suonano all’orecchio come vere e proprie stecche, provocando nel lettore un vero fastidio.
Per cercare di rendere palesi queste differenze, a volte clamorose, quell’incipit è stato suddiviso in sette frasi, confrontando per ognuno di esse le diverse traduzioni, sottolineando le più rilevanti differenze di terminologia, quelle che più incidono sull'efficacia e godibilità della frase.
Alle diverse traduzione è stato attribuito un voto numerico che serve solo a riassumere in modo conciso l'efficacia attribuita ad ognuna di esse.

Le traduzioni prese in considerazioni sono le seguenti:
1) Gianni Celati, Mondadori 1999
2) Silvia Panizza – Coaloalab 2007
3) Dunja Badnjevic Orazi - Newton & Compton 1991
4) Flavia Marenco - Einaudi, 1993
5) Mario Benzing – Bietti 1929 prima traduzione italiana
6) Luisa Saraval – Garzanti 1991
7) Francesco Arcangeli e Gabriella Festi - Bompiani 1963
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CONRAD – The Shadow-Line: A Confession
n.1 - Only the young have such moments.  I don’t mean the very young.  No. The very young have, properly speaking, no moments.
CELATI - 9
Soltanto i giovani hanno momenti del genere.  Non dico i più giovani.  No. Quando si è molto giovani, a dirla esatta, non vi sono momenti.
PANIZZA - 7
Solo i giovani hanno simili momenti.  Non dico i giovanissimi.  No. I giovanissimi, ad essere precisi, non hanno momenti.
BADNJEVIC - 7
Solo i giovani hanno momenti simili.  Non penso ai giovanissimi.  No, i giovanissimi, propriamente parlando, non hanno momenti.
MARENCO - 7
Solo i giovani hanno di questi momenti.  Non intendo dire i giovanissimi.  No. I giovanissimi, per essere esatti, non hanno momenti.
BENZING- 6
Solo i giovani hanno di questi momenti.  Non i molto giovani.  No. Propriamente parlando, i molto giovani non hanno momento alcuno.
SARAVAL - 7 
Soltanto i giovani hanno momenti simili.  Non sto parlando dei giovanissimi.  No. I giovanissimi, in effetti, non hanno momenti.
ARCANGELI - 7
Soltanto i giovani hanno tali momenti.  Non parlo dei giovanissimi.  No. I giovanissimi, a dire il vero, non hanno momenti.
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CONRAD
n.2 - It is the privilege of early youth to live in advance of its days in all the beautiful continuity of hope which knows no pauses and no introspection.
CELATI - 9
E' privilegio della prima gioventù vivere d'anticipo sul tempo a venire, in un flusso ininterrotto di belle speranze che non conosce soste o attimi di riflessione.
PANIZZA - 6
È privilegio della prima giovinezza vivere proiettati nel futuro in tutta la meravigliosa continuità che non conosce pause né introspezione
BADNJEVIC - 7
È privilegio della prima giovinezza vivere in anticipo sui propri giorni, in tutta la bella continuità di speranze che non conosce pause o introspezioni
MARENCO - 7
È privilegio della prima gioventù vivere in anticipo sui propri giorni, nella bella continuità di speranze che non conosce pause né introspezione.
BENZING - 6
E' privilegio della primissima giovinezza vivere la propria vita in anticipo, nella magnifica continuità della speranza, che non conosce né pause né introspezione.
SARAVAL - 6 
E’ privilegio della prima giovinezza di vivere in anticipo sui propri giorni, in quella bella continuità di una speranza che non conosce né pause né introspezione.
ARCANGELI - 6
È privilegio della prima giovinezza vivere oltre il presente, nella bella e ininterrotta speranza che non conosce pause o introspezione.
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CONRAD
n.3 - One closes behind one the little gate of mere boyishness, and enters an enchanted garden.
CELATI - 9
Ci si chiude alle spalle il cancelletto dell'infanzia, e si entra in un giardino d'incanti.
PANIZZA - 5
Ti chiudi alle spalle la porticina della mera puerilità ed entri in un giardino incantato,
BADNJEVIC - 6
Si chiude dietro di noi il cancelletto della pura fanciullezza e ci si addentra in un giardino incantato.
MARENCO - 5
Uno chiude dietro di sé il cancelletto della fanciullezza ed entra in un giardino incantato.
BENZING- 6
Si chiude dietro di sé il cancelletto della prima infanzia, e si entra nel giardino incantato.
SARAVAL - 7 
Ci si chiude alle spalle il piccolo cancello della fanciullezza e si entra in un giardino incantato,
ARCANGELI - 7
Ci si chiude alle spalle il cancelletto della pura fanciullezza e si entra in un giardino incantato.
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CONRAD
n.4 - Its very shades glow with promise. Every turn of the path has its seduction.
CELATI - 9
Persino la penombra qui brilla di promesse. A ogni svolta il sentiero ha le sue seduzioni.
PANIZZA - 5
dove anche le ombre sono rilucenti di promesse. Ogni svolta del sentiero è seducente.
BADNJEVIC - 6
Persino le ombre vi risplendono promettenti. Ogni svolta del sentiero è piena di seduzioni.
MARENCO - 6
Là persino le ombre rilucono di promesse. Ogni svolta del sentiero ha un suo fascino.
BENZING- 5
Ivi anche le ombre rifulgono di promesse. Ogni svolta del sentiero ha una sua propria seduzione.
SARAVAL - 6 
dove anche le ombre splendono di promesse e ogni svolta del sentiero ha una sua seduzione.
ARCANGELI - 6
Persino le sue ombre brillano di speranza, ogni svolta del sentiero ha le sue seduzioni.
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CONRAD
n.5 - And it isn’t because it is an undiscovered country. One knows well enough that all mankind had streamed that way.
CELATI - 9
E non perché sia questo un paese inesplorato. Lo sappiamo bene che l'umanità tutta è passata di lì.
PANIZZA - 6
E non perché quello sia un luogo inesplorato. Sai bene che ogni uomo ci è passato
BADNJEVIC - 6
E questo non perché sia una terra inesplorata. Si sa bene che tutta l'umanità ha già percorso questa strada.
MARENCO - 4
E non perché sia una terra tutta da scoprire. Si sa bene che l'umanità intera l'ha percorsa in folla
BENZING- 6
...... Si sa benissimo che per questa stessa via è passata tutta l'umanità.
SARAVAL - 6
Non perché sia una terra inesplorata. Si sa bene che tutta l'umanità è passata per quella stessa strada.
ARCANGELI - 7
E non perché si tratti d’un paese inesplorato. Si sa bene che tutta l’umanità ha percorso quella strada.
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CONRAD
n.6 - It is the charm of universal experience from which one expects an uncommon or personal sensation; a bit of one’s own.
CELATI - 9
E' piuttosto l'incanto dell'universale esperienza, da cui ci aspettiamo emozioni non ordinarie o personali, qualcosa che sia solo nostro.
PANIZZA - 6
È l’incanto dell’esperienza universale, da cui ti aspetti una sensazione rara o personale, un po’ di te stesso.
BADNJEVIC - 6
È il fascino dell'esperienza universale dalla quale ognuno si aspetta una sensazione particolare e personale; un po' di noi stessi.
MARENCO - 5
È la seduzione dell'esperienza universale, da cui ci si attende una sensazione singolare o personale: un po' di se stessi.
BENZING- 5
Ma si spera di trovare nell'esperienza universale sensazioni insolite e personali; una briciola di se stessi
SARAVAL - 6 
il fascino dell'esperienza universale da cui ci si aspetta una sensazione non comune o personale: un pezzetto di se stessi.
ARCANGELI - 6
È il fascino dell’esperienza universale, dalla quale ci si aspetta una sensazione personale o straordinaria;  un po’ di noi stessi
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CONRAD
n.7 - One goes on recognizing the landmarks of the predecessors, excited, amused, taking the hard luck and the good luck together. Yes. One goes on. And the time, too, goes on, till one perceives ahead a shadow line warning one that the region of early youth, too, must be left behind.
CELATI - 10
Si va avanti ritrovando i solchi lasciati dai nostri predecessori, eccitati, divertiti, facendo tutt'un fascio di buona e cattiva sorte. Già. Si va avanti. E anche il tempo va, fino a quando innanzi a noi si profila una linea d'ombra, ad avvertirci che bisogna dare addio anche al paese della gioventù.
PANIZZA - 6
Continui a ritrovarvi i segni del passaggio dei predecessori, emozionato, divertito, accettando la buona e la cattiva sorte. Sì. Vai avanti. E anche il tempo va avanti, fino al momento in cui scorgi, dinnanzi a te, una linea d’ombra che ti avverte che la regione della prima giovinezza, anche quella, va lasciata alle spalle.
BADNJEVIC - 7
…….. Sì, si procede. Ed anche il tempo procede finché non si scorge dinnanzi a noi una linea d’ombra che ci avverte che anche la regione della prima giovinezza deve essere lasciata alle spalle.
SARAVAL - 7 
Riconoscendo le orme di chi ci ha preceduto, si va avanti, eccitati e divertiti. Già. Si va avanti. E il tempo, anche lui va avanti; finché dinnanzi si scorge una linea d'ombra che ci avvisa che anche la regione della prima giovinezza deve essere lasciata indietro.
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RIEPILOGO  Complessivo
CONRAD
Only the young have such moments. I don’t mean the very young. No. The very young have, properly speaking, no moments. It is the privilege of early youth to live in advance of its days in all the beautiful continuity of hope which knows no pauses and no introspection.
One closes behind one the little gate of mere boyishness, and enters an enchanted garden. Its very shades glow with promise. Every turn of the path has its seduction. And it isn’t because it is an undiscovered country. One knows well enough that all mankind had streamed that way. It is the charm of universal experience from which one expects an uncommon or personal sensation; a bit of one’s own.
One goes on recognizing the landmarks of the predecessors, excited, amused, taking the hard luck and the good luck together. Yes. One goes on. And the time, too, goes on, till one perceives ahead a shadow line warning one that the region of early youth, too, must be left behind.        

Gianni Celati – 9,15
Soltanto i giovani hanno momenti del genere. Non dico i più giovani. No. Quando si è molto giovani, a dirla esatta, non vi sono momenti. E' privilegio della prima gioventù vivere d'anticipo sul tempo a venire, in un flusso ininterrotto di belle speranze che non conosce soste o attimi di riflessione.
Ci si chiude alle spalle il cancelletto dell'infanzia, e si entra in un giardino d'incanti. Persino la penombra qui brilla di promesse. A ogni svolta il sentiero ha le sue seduzioni. E non perché sia questo un paese inesplorato. Lo sappiamo bene che l'umanità tutta è passata di lì. E' piuttosto l'incanto dell'universale esperienza, da cui ci aspettiamo emozioni non ordinarie o personali, qualcosa che sia solo nostro.
Si va avanti ritrovando i solchi lasciati dai nostri predecessori, eccitati, divertiti, facendo tutt'un fascio di buona e cattiva sorte. Già. Si va avanti. E anche il tempo va, fino a quando innanzi a noi si profila una linea d'ombra, ad avvertirci che bisogna dare addio anche al paese della gioventù

Silvia Panizza –  5,85
Solo i giovani hanno simili momenti. Non dico i giovanissimi. No. I giovanissimi, ad essere precisi, non hanno momenti. È privilegio della prima giovinezza vivere proiettati nel futuro in tutta la meravigliosa continuità che non conosce pause né introspezione.
Ti chiudi alle spalle la porticina della mera puerilità – ed entri in un giardino incantato, dove anche le ombre sono rilucenti di promesse. Ogni svolta del sentiero è seducente. E non perché quello sia un luogo inesplorato. Sai bene che ogni uomo ci è passato. È l’incanto dell’esperienza universale, da cui ti aspetti una sensazione rara o personale – un po’ di te stesso.
Continui a ritrovarvi i segni del passaggio dei predecessori, emozionato, divertito, accettando la buona e la cattiva sorte. Sì. Vai avanti. E anche il tempo va avanti, – fino al momento in cui scorgi, dinnanzi a te, una linea d’ombra che ti avverte che la regione della prima giovinezza, anche quella, va lasciata alle spalle.

Dunja Badnjevic Orazi - 6,43
Solo i giovani hanno momenti simili. Non penso ai giovanissimi. No, i giovanissimi, propriamente parlando, non hanno momenti. È privilegio della prima giovinezza vivere in anticipo sui propri giorni, in tutta la bella continuità di speranze che non conosce pause o introspezioni. Si chiude dietro di noi il cancelletto della pura fanciullezza – e ci si addentra in un giardino incantato. Persino le ombre vi risplendono promettenti. Ogni svolta del sentiero è piena di seduzioni. E questo non perché sia una terra inesplorata. Si sa bene che tutta l'umanità ha già percorso questa strada. È il fascino dell'esperienza universale dalla quale ognuno si aspetta una sensazione particolare e personale – un po' di noi stessi.
Sì, si procede. Ed anche il tempo procede finché non si scorge dinnanzi a noi una linea d’ombra che ci avverte che anche la regione della prima giovinezza deve essere lasciata alle spalle

Luisa Saraval  - 6,43
Soltanto i giovani hanno momenti simili. Non sto parlando dei giovanissimi. No. I giovanissimi, in effetti, non hanno momenti. il privilegio della prima giovinezza di vivere in anticipo sui propri giorni, in quella bella continuit di una speranza che non conosce n pause n introspezione.
Ci si chiude alle spalle il piccolo cancello della fanciullezza e si entra in un giardino incantato, dove anche le ombre splendono di promesse e ogni svolta del sentiero ha una sua seduzione. Non perch sia una terra inesplorata. Si sa bene che tutta l'umanità passata per quella stessa strada. il fascino dell'esperienza universale da cui ci si aspetta una sensazione non comune o personale: un pezzetto di se stessi. Riconoscendo le orme di chi ci ha preceduto, si va avanti, eccitati e divertiti, accogliendo insieme la buona e la cattiva sorte.
Già. Si va avanti. E il tempo, anche lui va avanti; finché dinnanzi si scorge una linea d'ombra che ci avvisa che anche la regione della prima giovinezza deve essere lasciata indietro.

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